(di Fabrizio Raponi) Era il 14 Gennaio 1875, a due giorni dal suo arrivo al porto di Yokohama, dopo un viaggio via mare di più di un mese, quando Edoardo Chiossone, un italiano di mezza età, entrava con il suo interprete di francese Naruse Tsunekazu, nell’ufficio del direttore dell’Officina carte valori del Ministero delle Finanze Giapponese, Tokuno Ryosuke.
Tokuno Ryosuke era un samurai del dominio Satsuma cui era stato assegnato il compito di creare un’officina carte valori.
Tokuno, nato a Kagoshima era profondamente dedito all’interesse nazionale, molto rispettato e stimato per la sua grande conoscenza storica e letteraria, per questo nel 1874, gli venne assegnata la direzione dell’Officina carte valori.
Fu tra i più potenti burocrati della riforma Meiji e uno dei protagonisti della modernizzazione industriale, tecnica e culturale del Giappone. Quando Tokuno decide nel 1874 che il Giappone dovesse stampare le proprie banconote, assunse tre specialisti europei: Chiossone come incisore, Karl Anton Bruck come stampatore e Bruno Liebers come tipografo…

L’articolo continua su “AIC Magazine” Anno I, Numero 2

 

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